giovedì 12 aprile 2012

Parole Milanesi DOC…

A volte capita di usare espressioni o parole di cui non sappiamo l’origine, specialmente in una lingua complessa e antica come la nostra e capita spesso che quest’origine sia legata al territorio o a qualche luogo particolare… Oggi vi illumino su due parole che vengono dai cantieri del nostro amato Duomo, a mio giudizio la cattedrale  più bella al mondo (siete mai saliti in cima? FATELO!!! Non è obbligatorio salire a piedi, c’è un comodo ascensore, praticamente nascosto, dalla parte di Corso Vittorio Emanuele. Al modico prezzo di 7 euro, che però vi risparmierà 201 scalini!... A voi l’ardua scelta!).
Avete mai sentito almeno una volta l’appellativo MAGUTT per definire i muratori? (nella famiglia di mia moglie ad esempio per segnalare il segno dell’abbronzatura a metà del braccio si dice “sembri un magutt”, perché i muratori di un  tempo lavorando con la maglietta avevano sempre questo tipo di “segno” distintivo). Strano a dirsi ma il termine MAGUTT non deriva da una definizione dialettale lombarda (pur essendo diventata poi una parola tipica dei dialetti di regione), ma dal latino! L’ origine della parola, che mi ha incuriosito molto, risale al cantiere del Duomo, dove le molte maestranze venivano quotidianamente registrate secondo la loro funzione: i maestri muratori erano “Magister a muro”. Per velocizzare l’operazione chi scriveva usava una sorta di virgolette, registrando le persone come “Magister ut sopra” (maestro come sopra) che nell’abbreviazione diventava Mag.Ut. Da qui il passo a Magutt è storia.
L’altra curiosità etimologica che ho scoperto legata al cantiere del Duomo, è che gli scribacchini di cui sopra (…”ut sopra”…) dovessero registrare anche i materiali che provenivano da fuori città e per essere sicuri che non ci fossero formalità doganali da disbrigare (cioè più lavoro per loro), imponevano che ci fosse scritto sulle pietre A.U.F. , Ad Usum Fabricae, sigla che, secondo l’allora significato corrente anche a Firenze, indicava le merci non soggette a dazio durante il trasporto. Da  questa consuetudine lavorativa deriva la tipica espressione milanese A UFFO per dire “gratis”!
Mi stupisce sempre pensare quanto del nostro passato si rifletta, senza che noi lo sappiamo, nella nostra parlata quotidiana!
Fabio

1 commento:

  1. Complimenti per il post Fabio ... Troppo interessante!

    Questo blog e'davvero bello ... Continuate così

    Un abbraccio
    Ale

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