mercoledì 11 aprile 2012

Pasqua in famiglia significa 3 parole: uova, salame e cioccolato

Come avete passato la Pasqua? Nonostante il detto “Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi” a mio marito e me capita più spesso di stare con i miei genitori a Pasqua che a Natale! E infatti anche quest’anno ci siamo riuniti con loro a festeggiare  l’arrivo della bella stagione (lo so, col diluvio di oggi suona ridicolo, ma avete capito quello che intendo!) con pane, salame e un’orgia di cioccolato!!
A dirla tutta io sono più per il salato, ma ci sono occasioni, tipo Pasqua, davanti a cui non mi tiro indietro nell' impegnare i denti con molteplici bocconi di “cibo degli Dei”, così era chiamato il cioccolato dai Maya...
... Faccio una piccola divagazione storica perché la trovo interessante, se non siete del mio stesso parere saltate 6 righe! Presso i Maya, a cui dobbiamo parecchio visto che sono stati loro i primi a farne uso, il consumo di cioccolato  era riservato solo alle classi alte della popolazione: nobili e guerrieri. Portato in Europa da Colombo il cioccolato rimase un’esclusiva della Spagna per tutto il Cinquecento. Solo un secolo dopo cominciò a diffondersi nelle altre nazioni del continente, ma ancora sottoforma di bevanda calda. Fino a tutto il 18° secolo il cioccolato venne considerato la panacea di tutti i mali. Per la prima tavoletta dobbiamo arrivare al 1826, quando un certo Pierre Paul Caffarel inventò una macchina che riusciva a produrre 300kg di cioccolato “solido” al giorno! Da lì generazioni e generazioni di golosi ci conducono all’oggi, fino al momento in cui la sottoscritta ha deciso di smettere di sbavare davanti alla vetrina de “L’arte del cioccolato”, entrare nel negozio e ordinare un uovo di cioccolato, di peso e decorazione a suo piacere, da gustare, per non dire sbranare, in famiglia il giorno di Pasqua.
I commenti dei “divoratori” sono stati entusiasti. Le rose ornamentali di cioccolato bianco sono state mangiate con una tale rapidità che l’uovo sembrava un gruviera!Il basamento fondente è stato anch’esso prontamente aggredito dal degustatore di cacao amaro che è mio padre. Il buonissimo uovo ha avuto vita breve!
Morale della favola di oggi: se siete golosi di cioccolato, o volete fare un regalo ad un golosone, o semplicemente avete voglia di ammirare una bravura artigiana che spazia dai cioccolatini, ai lecca lecca di cioccolato, alle scarpe, addirittura alle borsette (!!) di cioccolato e ad altro ancora, potete fare un giro ne “L’arte del cioccolato” in via Montenero… secondo me anche se non siete un nobile Maya non uscirete a mani vuote!
Angelica

3 commenti:

  1. Borsette di cioccolato??? Mi mancano ...

    Un bacio
    Ale

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    Risposte
    1. Per essere precisi io ho adocchiato una Chanel matelassé! E il proprietario mi ha confermato che è TUTTA commestibile!Bellisima!Sopratutto per chi ama molto le borse... PER CASO conosci qualcuno con questa passione Ale?

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    2. io assolutamente no!se hai tempo guarda la borsa di Braccialini sulla Svizzera ... deve essere mia!!!!

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