lunedì 21 gennaio 2013

Koko Milano


Luogo non ben definito. Louge? Gelateria? Pasticceria? Wine Bar? Brunch?
Direi un mix di tutte queste cose, anche se proprio questo suo essere duttile lo rende anonimo. Non lo trovo azzeccato per nessuno di questi scopi!
Non ha infatti un’identità precisa, grandi intenzioni sicuramente (vedi “se la tira” un po’), voglia di raccontare storie di luoghi lontani attraverso golosi cioccolati, aerei appesi al soffitto e ricercati finger food(s) portati al tavolo con l’aperitivo. Ma qualcosa tiene a terra questo locale, forse la spigolosità degli arredamenti, o la scelta di una colore molto scuro come tinta dominante, c’è “qualcosa” insomma che non lo fa decollare.
Nessuna nota negativa in realtà, ma sperimentare posti è un po’ come incontrare gente nuova: sai subito se è scattata la simpatia o se sarà solo una cordiale conoscenza. E questa è la sensazione che ho avuto al Koko, un posto impeccabilmente urban chic, che però non mi ha trasmesso granché, se non la sensazione di freddo!
A suo favore un dato oggettivo: la sua posizione lo rende un ottimo appoggio per un bicchiere o un boccone prima o dopo una cena o un cinemino in zona Cinque Giornate.
Il verdetto? Il luogo non mi ha (a dirla come una nostra cara amica toscana) EMOZIONATO.
A voi che impressione farà? Già che ci siete chiedete cosa vuol dire Koko e in che lingua (visto che nemmeno Google Traduttore ha risolto il mistero)!
Angelica

1 commento:

  1. Che bello avere un lessico famigliare!con una sola parola si è detto tutto.ci sentiamo nel pomeriggio.smack.mamma

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