martedì 13 marzo 2012

Moneyball...che due BALLS!

Decisamente un film che non mi è piaciuto. L’arte di vincere (titolo originale Moneyball) uscito negli USA nel 2011, candidato a 6 premi Oscar (di cui poi non ne ha preso  nessuno...), protagonista d’eccezione Brad Pitt, dicono lungamente preparato per il ruolo. In effetti il nonpiùbiondo Brad è bravo, calato nel personaggio, gli rimangono appiccicati addosso i suoi marchi di fabbrica: abbigliamento ad hoc per far vedere il fisicaccio e il continuo smangiucchiare che, mi insegna mio marito, è proprio “vero” perché l’attore pare abbia smesso di fumare e abbia bisogno di tenere le mandibole sempre occupate. bah…
Ma torniamo alla nostra stroncatura. Durata della pellicola 133min, quindi oltre due ore.. di NOIA! Hanno voglia i critici a tesserne le lodi dando al film una profondità di lettura che assolutamente non c’è! Vorrebbe esserci, ma tutta questa meditazione zen non arriva allo spettatore!  Prima di approfondire è necessario fornirvi la sinossi del  film (termine tecnico che indica “la trama in breve” e che vi fa intuire che la sottoscritta blatera sì in modo totalmente soggettivo dei film che vede, ma  con alle spalle una laurea in cinema che l’ha equipaggiata di una certa arroganza nel giudizio).
E dunque:  Billy Beane (Brad Pitt), general manager dell'Oakland A, decide di mettere in piedi una squadra di baseball, con il poco budget che ha, scegliendo i suoi giocatori tra i meno quotati dal baseball-mercato attraverso analisi statistiche computerizzate. L'esperimento avrà notevole successo.
Storia vera, diventata romanzo, diventato film. Ok, evidentemente una bella storia da raccontare, ma ho l’impressione che nei vari passaggi si sia perso qualcosa. All’inizio del film il protagonista è tormentato, alla fine del film, pur avendo raggiunto dei risultati incredibili, il protagonista è ancora tormentato!! Allora va bene tutto, ma piuttosto che fare un film così drammatico e inconcludente consigliamogli un bravo strizzacervelli! Sono acida, lo so, ma quando guardo un film voglio essere stimolata, non per forza verso “il bene”, ma neppure verso il pessimismo totale! Cosa devo leggere in questo film? Qual è la morale? Sapete come finisce il film? Ve lo dico, tanto vi sfido a vederlo dopo questa mia sparata!
1 La squadra NON vince il campionato, e va beh, l’importante è partecipare.
2 Jona Hill, co-protagonista, il cui personaggio è la vera mente della rivoluzione del baseball-mercato, almeno per come è raccontato il film, non si sa bene che fine faccia.
3 Brad Pitt-Billy Beane rifiuta l’offerta di lavoro che lo avrebbe reso straricco per rimanere con la figlia e la ex moglie, e va bene, questo è molto bello MA, nonostante questa alta scelta morale, alla fine non lo vediamo FELICE, ma ancora INGRUGNITO!! Che due balls!! Almeno un sorriso, dico uno, in tutto il film, sereno e senza riserve poteva farlo!
Poi, che il montaggio e la regia siano buoni è indiscutibile, ma non venitemi a dire che il film racconta gli americani attraverso il loro sport simbolo o cose del genere!Il film riporta una notizia sportiva straordinaria, però non riesce a trasmettere allo spettatore comune (non americano e non pratico di baseball) proprio un bel niente!
E lo dice una che ama i film sul baseball, a cui piace questo sport, e che pensa che “la chiesa del baseball” sia effettivamente LA religione su tutte negli USA, ma quanto lo racconta meglio Bull Durham (mitico film con Kevin Costner da cui è tratta la citazione e che merita  un post a parte), o L’uomo dei sogni (eh sì, a Kevin Costner piace il baseball e a mia madre e a me piaceva lui!), o addirittura Major League nella sua demenzialità?
Perché si devono giudicare sempre migliori o più profondi, i film più noiosi? Non lo capirò mai!
Voto Finale 3 e ½  su 10
Angelica 

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