martedì 6 marzo 2012

Otello… essere ridicolo o essere pessimo? questo è il problema!

Metti una tranquilla serata a casa, con caminetto acceso e pioggia battente, per conciliare il sonno alla fine della lunga giornata accendi la magica scatola e vedi nel consueto nulla del palinsesto un titolo che richiama alla memoria gli studi classici… Iago… Ma certo, è il cattivissimo antagonista di Otello! Il film è italiano, ma gli diamo una chance (io non sono un grande amante del cinema nostrano) GROSSO ERRORE! In comune con la tragedia di Shakespeare c’è ben poco, a parte i nomi dei personaggi, e pur essendo il sottoscritto un amante delle rivisitazioni in chiave moderna, in questo caso il prodotto è veramente scarso. Gli attori sono quasi tutti imbarazzanti, i dialoghi raccapriccianti e lo spessore della trama… beh, vi lascio giudicare: Iago è un architetto geniale che si fa soffiare il posto da due raccomandati, ma la sua ira esplode solo quando uno dei due inizia a frequentare il suo platonico amore, Desdemona… fino a qui potremmo anche starci… senonchè Otello è moscio, Cassio un deficiente, Desdemona una sciacquetta da quattro soldi (che ha solo vestiti bianchi… notoriamente un must a Venezia) e Iago e i suoi alleati con stratagemmi da dodicenni riescono a metterli tutti nel sacco. Dopo la confessione del malvagio (ma non troppo, perché la storia vuole un po’ giustificarlo) arriva il finalone a sorpresa, Desdemona non muore, anzi si invaghisce di Iago, che non aveva mai nemmeno considerato prima di capire quanto fosse stronzo… MMMmmm… A parte che l’iracondo Otello che non riempie di legnate sacrosante l’artefice del suo fallimento totale, a parte che Cassio ha un vocabolario pari alla nostra cesta di kiwi e a parte l’imbarazzo generale nel vedere scene che vorrebbero essere di “erotismo” e che sono invece risibili… Il resto è ancora peggio (anche il finalissimo è di una pochezza morale e narrativa davvero stratosferica)!
Voto Finale:   2  su 10
Fabio

Parafrasando un illuminato amico possiamo riassumere:
“Shakespeare prese frammenti d’Italia per farne capolavori, in questo caso l’Italia ha preso un pezzo di Shakespeare e ne ha fatto scempio…”

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