lunedì 7 maggio 2012

Gusto dell' orrido...ma si parla di scarpe o montagna?


Questo weekend ho imparato una cosa nuova e molto curiosa che ovviamente ho subito pensato di condividere con voi! La parola “orrido” non è soltanto un aggettivo ma anche un SOSTANTIVO!
Lo sapevate? Ora, non deve barare chi fa escursioni perché potrebbe già saperlo, ma noi comuni mortali, affezionati al nostro beneamato divano domenicale, siamo del tutto ignoranti al riguardo!
Recita il vocabolario:
òrrido aggettivo e sostantivo maschile [dal lat. horrĭdus, der. di horrere «essere irto, ruvido; far inorridire; provare orrore»].
1. agg. Che mette nell’animo un senso di orrore, di ribrezzo, di spavento, perché brutto, selvaggio, squallido, pauroso e sim.; deposta l’orrida Maglia il guerrier sovrano Scendea del campo a tergere Il nobile sudor (Manzoni).
2. s. m. (anche nel linguaggio dei geografi), luogo dirupato, per lo più là dove un torrente è costretto a superare con una forra rocce resistenti, tra le quali le acque precipitano con fragore (per es. l’orrido di Foresto in Val di Susa, quello di Pré Saint Didier in Val d’Aosta, la gola del Ponale presso Riva di Trento). 
Te capì? Interessante no? Io ho sempre pensato che ci fossero COSE orride: stanze d’albergo, scarpe, look di poveri sventurati, mai avrei immaginato che ORRIDO potesse essere anche il termine “tecnico” per indicare una profonda gola rocciosa!
Spero di avervi fatto scoprire qualcosa che non sapevate! 
E buon lunedì!
Angelica

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