martedì 4 dicembre 2012

Artigiano in fiera 2012


Come ogni anno eccoci all’appuntamento immancabile con la fiera dell’artigianato!
Prime impressioni: solita folla, solito caos, soliti “souvenirs”… tutto già visto, ma anche questo fa parte di questa manifestazione, che va presa così, come una bella abitudine: una volta l’anno si viaggia attorno al mondo senza dover fare i bagagli! Le valigie però ci sono! Perché i trolley dei visitatori sono protagonisti assoluti della fiera! Con annessi inciampi e passaggi sui piedi dei poveri ignari! 
D’altronde come farne a meno? Noi per primi, vinta quest’anno la resistenza di Fabio, siamo andati equipaggiati, altrimenti come sarebbe possibile fare la nostra “spesa”? Provate voi a girare per ore con sacchetti carichi di fontina, montasio, taralli e mieli! C’è da farsi venire un’ernia!
Come avrete capito noi facciamo i nostri acquisti doc restando in territorio italiano, ma per assaggi esotici ci spostiamo nel padiglione dei “paesi del mondo”. Mai assaggiate le banane fritte intinte nel miele che fanno in Thailandia? I meravigliosi pao de queso (Brasile)? E come rinunciare  ai bollenti falafel marocchini? 
E così si gira, di paese in paese, assaggiando e annusando, guardando e toccando le merci più esotiche. Non si capisce come e perché ma ogni anno c’è un acquisto top che diventa subito “trend di stagione”, la stagione passata sono stati i fiori colorati a gambo lungo (quelli d’arredamento per intendersi),alti mazzi ingombranti e delicatissimi che spuntavano tra la folla! Quest’anno pare sia la volta dei tradizionali cappelli vietnamiti da risaia, che hanno spopolato tra i giovani. Costavano poco? Erano omaggi di qualche evento in loco? Il mestiere della mondina è tornato di moda? Boh! 
Altro classico, inspiegabilmente, souvenir dell’artigiano in fiera è il vasetto di terracotta fai da te con incisione araba. Ora, qualcuno mi spieghi che gusto c’è a portarsi in giro per tutto il giorno su un pezzo di cartone (essendo appena fatto deve asciugare) un vasetto il cui utilizzo reale è improbabile e la cui percentuale di rottura in un luogo tanto affollato è del 99%! Eppure è l’unico oggetto che di anno in anno  ritrovo in mano a un sacco di persone! Qualcuno mi spiega il successo di questo articolo?
Riassumendo, tante cose da vedere, da scoprire e da ritrovare per fare “rifornimenti” di qualità (meravigliosi i bijoux di Brigitte L in Francia!) sarebbe gradita tuttavia per l’anno venturo qualche novità, perché la manifestazione sta perdendo slancio. Magari si può inserire qualche evento di intrattenimento folkloristico, uno spettacolo di danze caraibiche, concerti di musica indiana, oppure qualche show-working per vedere gli artigiani al lavoro (c’era stato nel padiglione della Lombardia qualcosa in tal senso, ma quest’anno non l’ho più visto!), insomma introdurre qualcosa per coinvolgere di più il visitatore, che al momento si limita solo a comprare!Il che è un bene per gli espositori, ma svuota un po’ di significato la fiera. In ogni caso vale la pena fare un salto a questa manifestazione, anche solo per fare il giro del mondo in un giorno … e non più in 80!
Angelica

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