lunedì 27 febbraio 2012

L’eterno dilemma della vestizione mattutina…

Partiamo da un dato di fatto: l’essere umano che vive in città non è mai interamente soddisfatto della temperatura esterna. Ora uniamo a questa affermazione il fatto che gli scorsi giorni siano stati un anticipo di primavera e otteniamo il mio quotidiano dilemma mattutino: come per molti, la sveglia suona impietosamente ad un’ora in cui il sole non è ancora sorto, così già è difficile valutare la prospettiva di calore, pensando poi alle mie condizioni di funzionalità appena sveglio, la possibilità di centrare le previsioni scende decisamente sotto zero…
La scelta dell'abbigliamento si basa quindi su reminiscenze della giornata o serata appena trascorsa, cosa non sempre adeguata.Si aggiunge poi il dramma della scelta colori, che nella foschia mentale dell'alba si riduce ad un accostamento semi-daltonico, la cui tragicità si rivela solo quando ci si toglie la giacca in ufficio. Poco male, penso, tanto fa freddo e quindi tenendo addosso il maglione riduco la visibilità dell’accozzaglia di colori. SBAGLIATO! Il termometro sale deciso oltre i 18°C e il calore dei multipli strati di vestiario si rivela eccessivo. Pronto a subire le conseguenze del rivelare i miei colori accostati casualmente, noto però con una certa soddisfazione di non essere l’unico arlecchino nella lunga fila di scrivanie, e con un paio di occhiate di comprensione e comune accettazione, mi rivelo in tutta la forza dell’arcobaleno…
Passa il solito collega che non ha percezione del freddo (sempre in magliettina anche a 0°C) e annuncia trionfante che tutta la settimana la temperatura sarà al di sopra delle medie stagionali… La mente parte veloce: a te cosa importa? Ma quali medie? Di che stagione? Non ne ho idea, ma poco male… domattina mi vestirò sul ricordo della temperatura di oggi, sperando solo di centrare i colori giusti!
Fabio

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