Luogo non ben definito. Louge? Gelateria? Pasticceria? Wine Bar?
Brunch?
Direi un mix di tutte queste cose, anche se proprio questo suo essere duttile lo
rende anonimo. Non lo trovo azzeccato per nessuno di questi
scopi!
Non ha infatti un’identità precisa, grandi intenzioni
sicuramente (vedi “se la tira” un po’), voglia di raccontare storie di luoghi
lontani attraverso golosi cioccolati, aerei appesi al soffitto e ricercati
finger food(s) portati al tavolo con l’aperitivo. Ma qualcosa tiene a terra
questo locale, forse la spigolosità degli arredamenti, o la scelta di una
colore molto scuro come tinta dominante, c’è “qualcosa” insomma che non lo fa
decollare.
Nessuna nota negativa in realtà, ma sperimentare posti è un
po’ come incontrare gente nuova: sai subito se è scattata la simpatia o se sarà
solo una cordiale conoscenza. E questa è la sensazione che ho avuto al Koko, un
posto impeccabilmente urban chic, che però non mi ha trasmesso granché, se non
la sensazione di freddo!
A suo favore un dato oggettivo: la sua posizione lo rende un
ottimo appoggio per un bicchiere o un boccone prima o dopo una cena o un
cinemino in zona Cinque Giornate.
Il verdetto? Il luogo non mi ha (a dirla come una nostra
cara amica toscana) EMOZIONATO.
A voi che impressione farà? Già che ci siete chiedete cosa
vuol dire Koko e in che lingua (visto che nemmeno Google Traduttore ha risolto
il mistero)!
Angelica
Che bello avere un lessico famigliare!con una sola parola si è detto tutto.ci sentiamo nel pomeriggio.smack.mamma
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