Ogni tanto cambiare aria e fare una gita fuori Milano ci
vuole. Soprattutto quando le giornate sono così bigie e assale la voglia di
passare l’intero weekend sul divano! Allora bisogna reagire e fare qualcosa!
Per esempio fare una bella passeggiata a Pavia (40 min. da Milano.. se avete
fortuna col traffico) e approfittarne per conoscere meglio l’uomo Monet in
mostra alle Scuderie del Castello Visconteo.
Dico uomo e non pittore perché l’approccio della mostra
punta più ad approfondire la vita e i perché di Monet, più che soffermarsi
sulla tecnica pittorica. Un modo questo di accostarsi agli artisti e mostrarne
le opere nuovo che però sta diventando già “tendenza”.
Bisogna dimenticare le vecchie mostre dove si vedeva vagare
la gente senza meta che passava tra le sale alla velocità della luce e invece predisporsi ad un viaggio guidato, che avvicina ad autori e opere con semplicità,
per gradi e non necessariamente attraverso i quadri.
Nel caso della mostra “Monet
au coeur de la vie” ci si accosta a Monet attraverso 6 personaggi a lui
vicini che rispondono alle sue lettere (presentate nella mostra dentro teche di
vetro) con monologhi in video della durata di 6 min ciascuno. Così procedendo
nella visita si ascoltano tra gli altri il padre di Monet e le due mogli che
parlano di lui, del suo essere pittore, di ciò che lo anima e che si riflette
nelle sue opere che noi tanto ammiriamo.
Se ancora non siete immersi nel mondo di Monet ci pensano i
profumi ad aiutarvi: in ogni sala dei diffusori spandono in giro un determinato
profumo che chiama la situazione di cui si sta parlando. Fiori per la sala
dedicata a Giverny (la casa giardino di Monet), salmastro per rievocare le
prime pitture en plein air con il pittore Boudin e così via. Non vi svelo altro. Non aspettatevi le “solite” ninfee di
Monet, ma lasciatevi stupire ancora una volta dalla sua maestria nel
fotografare la luce sull’ acqua.
Su una parete è riportata una frase di Pissarro che riferendosi
a Monet lo paragona a un paio di occhi sensibilissimi e mai definizione fu più
azzeccata secondo me, perché trovandosi di fronte ad una qualsiasi sua opera non
ci si può non strabiliare per come Monet riesca a percepire la luce e
catturarla sulla tela.
Buona passeggiata e salutate Monsieur Monet da parte mia!
Angelica
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