Ecco un ristorante dove andare sempre. Quando non si sa dove andare, quando si ha voglia di
mangiar bene, quando si vuole provare qualcosa di nuovo. Oserei dire che è un
posto “adatto a tutte le occasioni”!
Noi l’abbiamo conosciuto tramite amici, che a loro volta l’avevano
sperimentato per una cena di compleanno con genitori, per farvi capire quanto
questo posto sia distinto e accogliente. Ma non quel chic gelido che va di moda
in questi ultimi tempi.
Sandro e Stefano, i due proprietari, guidano un bello staff,
sorridente e solerte.
La cucina semplice, ma con arte. C’è una costante ricerca
del buono e del nostrano, ad esempio l’ultima volta ho assaggiato gli “agnolotti
del plin”, tipici del Piemonte, dove il “plin” è il pizzicotto che viene dato
per chiuderli! La mia parte materna piemontese si vergogna della sua ignoranza perché
non lo sapevo!! Ma c’è sempre tempo (e forchetta) per recuperare!
Un pezzo forte del Nerino10, che infatti è immutabile
nel menù nonostante il cambio stagionale degli altri piatti, è la tartare di filetto di manzo. Preparata al
tavolo dalle sapienti mani di Sandro è davvero un momento topico della serata!La
carne è di qualità superiore e ad ogni ingrediente che viene aggiunto l’acquolina
che si ha in bocca aumenta!! Tale è la fascinazione che suscita questa preparazione
“live” che di solito tutti gli altri tavoli si fermano per guardare!Ci hanno
raccontato persino che alcuni giapponesi hanno fotografato e poi mandato al
ristorante gli scatti fatti! Noi di MilanoSpunti&Appunti potevamo essere da
meno?
Altra nota positiva è
la cantina. Fornita e sempre pronta ad offrire nuove degustazioni. Basta
lasciarsi guidare dai sempre azzeccati consigli di Sandro!
Uniche pecche del ristorante: la prima è che durante il
weekend conta tavolate molto numerose, che fanno aumentare il frastuono in
sala. La seconda è che i primi tavoli che s’incontrano entrando nel locale sono
“alti” con sgabelli, il che è ottimo per guardare la cucina a vista a lato e
molto chic perché dà movimento all’ambiente, ma un po’ scomodo per chi, come
me, al ristorante ama rilassarsi sulla sedia e chiacchierare gesticolando … si
rischia di perdere davvero l’equilibrio e addio al fascino femminile!
Detto ciò, a quando la prossima tartare?
Angelica
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